giovedì 19 agosto 2010

Astinenza dagli Animali

A tutti i lettori, buonasera.
La gentile F. mi ha invitato come coautore, per partecipare e contribuire con il mio, spero gradito, apporto.
Inizio subito con uno dei libri che preferisco. Non è un romanzo, ma un trattato filosofico in forma epistolare del 270 d.C. circa.

- ASTINENZA DAGLI ANIMALI, Porfirio
Edito da Bompiani - Il pensiero occidentale, a cura di Giuseppe Girgenti e Angelo Raffaele Sodano.
Il pretesto che spinse Porfirio (filosofo neoplatonico, allievo diretto di Plotino, operante nel III sec. d.C.) a redigere questa splendida e polivalente opera, è ravvisato nelle prime righe del testo nella (ri)conversione dell'amico e compagno di studi Castricio Firmo alla dieta carnivora. Da qui, il filosofo si spinge in un'accesa apologia del vegetarianesimo, come scelta necessaria per chiunque voglia dedicarsi alla vita contemplativa, fine precipuo delle "scholai" filosofiche: da motivi salutistici, in pieno accordo con quelli che sono i risultati della scienza medica moderna, Porfirio elenca e sviscera letteralmente tutti i pro di una alimentazione semplice, essenziale e, soprattutto, vegetariana. L'interesse mosso dal trattato non riguarda solo i vegetariani di oggi, poichè il discorso filosofico si dipana nel trattare una vastità enorme di argomenti: la presenza di razionalità e sentimenti negli animali, le abitudini alimentari di tutti i popoli mediterranei antichi, le direttive essenziali per una corretta ascesi e dunque la necessità del dominio di sé e delle passioni, il rifiuto della pratica di sacrifici cruenti e, da qui, una disanima di come un filosofo debba correttamente rapportarsi agli dèi. La vita morale, consapevole, frugale e libera. Un vero compendio di saggezza occidentale antica, di umanità; di dignità e distinzione intellettuale.
Testo greco a fronte.
Ovviamente, caldamente consigliato.

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